Chetone nel ciclismo, è doping o no? Scopriamo la bevanda che dà una marcia in più
Volete andare forte in bicicletta senza usare il doping, ma raggiungendo livelli che nessun allenamento potrebbe mai regalarvi? Fatevi una borraccia di chetone!
Eh sì: a quanto pare è proprio questo il nuovo “game changer” del ciclismo, che viene già abbondantemente utilizzato all’interno del gruppo nonostante il sapore non sia granché, e costi 2 mila sterline al litro :O
I chetoni vengono prodotti naturalmente dal nostro organismo quando rielabora i grassi: nel momento in cui entrano in azione, stimolano l’utilizzo dei grassi al posto delle riserve di glucosio e proteggono i muscoli scheletrici, specialmente durante un’attività fisica.
L’uso dei chetoni come “energy drink” è stato scoperto dai ricercatori dell’Università di Oxford, che hanno constatato come questi siano in grado di offrire una dose extra di glucosio (e quindi di energia) nello sport, e in particolare negli sport di resistenza come il ciclismo, la maratona, la marcia, etc.
Il dottor David Holdsworth, capo del progetto, ha raccontato a cyclingweekly
Ci sono squadre di ciclismo professionistico che usano i chetoni, e anche ciclisti che hanno vinto alcuni tra i più prestigiosi eventi del calendario internazionale.
Se state pensando a Chris Froome e al Tour de France, visto che lui è britannico come i ricercatori e la Boucle è la corsa più famosa di tutte ed è stata vinta due volte dal keniano bianco, sappiate che lo stiamo pensando anche noi, sebbene l’Università di Oxford abbia evitato di rispondere a domanda precisa – in realtà alimentando le ipotesi.
La WADA (Agenzia Mondiale Antidoping) ha comunque confermato che i chetoni non figurano tra le sostanze messe al bando e neppure tra quelle sotto monitoraggio, quindi si possono usare tranquillamente. Gli atleti sono stati informati dalla UKAD (l’Agenzia Antidoping per il Regno Unito) che qualunque “extra” in grado di migliorare le performance biologiche può rappresentare comunque un rischio per la salute, ma tant’è: finché si potrà, il chetone continuerà a essere usato nel ciclismo, eccome!