Canzoni sul ciclismo, le migliori 10 (secondo me) e tante altre
Apro una pagina che è un elenco: un elenco di canzoni sul ciclismo.
Comincio con 10 ma non mi fermerò qui: l’idea è di aggiornarla ogni volta che mi torna alla memoria una canzone, o un video musicale, dove la bicicletta è protagonista.
Di più: se vuoi segnalarmi le tue preferite c’è lo spazio dei commenti che non aspetta altro!
Tutti pronti? In sella!
L’ultima salita (Nomadi)
Perché è dei Nomadi (che amo), perché non la conosce nessuno, perché parla di Marco Pantani anche se al primo – distratto – ascolto neanche me ne ero accorto.
Tu fai più attenzione: nel ritratto tratteggiato dalle parole del testo, lo riconoscerai sicuramente!
Bicycle Race (Queen)
Perché è un riflesso pavloviano: è quella che mi salta subito alla mente, e all’orecchio, quando penso a canzoni sulla bicicletta.
(poi però passa: per questo non è al numero 1)
E adesso pedala
Non mi chiedere qual è la sigla del Giro d’Italia che mi ricordo meglio: per me non ce ne sono state altre (no, non è vero: da Paolo Belli a Extraliscio ce ne sono state comunque, ma mai più così)
Coppi (Gino Paoli)
Video non ufficiale (dubito ne abbia mai avuto uno) per una canzone struggente come è sempre stata, per me, la storia del Campionissimo.
Mi ha scosso così tanto che arrivai a dedicargli un tema (uno dei migliori che abbia mai fatto) alle elementari.
Bartali (Paolo Conte)
È strano come mi sia fatto un’idea sulle persone partendo dalle canzoni che ne hanno narrato le gesta.
Con il suo tattarattaz, tattarattaaaz Bartali ha instillato in me l’idea che Gino fosse un mattacchione, una sagoma, e un po’ un Paperino per aver incrociato la sua strada con quella di un ciclista ancora più grande.
Poi cresci, scopri quanto ha vinto, leggi di quelle volte che aiutò gli ebrei a mettersi in salvo e ti fai un’idea più completa – e adeguata – della persona, ma c’è sempre quel tattarattaz, tattarattaaaz a togliere all’immagine quell’alone di sacralità che ciclisticamente meriterebbe.
To be continued