Dumoulin accusa Nibali e Quintana, ma ‘sto fair play al Giro d’Italia 2017 ha stancato
Rovetta-Bormio, doppio Stelvio: il tappone del Giro d’Italia 2017. I big erano attesi al confronto faccia a faccia, e così è stato.
Nibali ne è uscito da gigante, Quintana ha tenuto la sua ruota nonostante i postumi della caduta di domenica.
Poi c’è Tom Dumoulin coi suoi problemi intestinali. L’olandese ha accusato gli avversari di scarsa sportività per averlo attaccato mentre era fermo a espletare.
Ai microfoni RAI, subito dopo aver tagliato il traguardo, la maglia rosa ha acceso la miccia:
Sono arrabbiato perché non capisco il comportamento dei miei avversari: hanno detto che volevano andare a prendere il mio connazionale Kruijswijk, invece hanno attaccato.
Io mi ero comportato diversamente rispetto a loro quando Quintana è caduto nella discesa verso Bergamo. Cosa mi aspettavo? Niente… È una merda
Insomma: Dumoulin ha invocato quel fair play che lui aveva tenuto solo due giorni prima, imponendo al gruppo di fermarsi quando il suo avversario colombiano era scivolato.
Ma il fair play nel ciclismo, diciamocelo, non esiste, o quantomeno non è quella cosa che Dumoulin vorrebbe “imporre” in questa edizione numero 100 del Giro d’Italia.
Se arrivi lungo in una curva hai sbagliato a impostarla, punto, e al di là del tempo necessario per capire se ti sei fatto male gli avversari possono approfittarne. Idem se vai in crisi di fame o simili: dobbiamo portarti il brodino o la corsa continua?
Immagina le Olimpiadi di Rio 2016 neutralizzate dopo la caduta di Nibali per fair play: Vincenzo rientra sui primi, braccio al collo, e loro lo scortano fino alla medaglia d’oro.
E così via, di paradosso in paradosso, fino a riscrivere l’intera storia delle corse in bici: ci fermiamo se uno fora, smettiamo di pedalare quando uno scivola dietro all’ammiraglia a prender borracce, eccetera.
La cosa più giusta, forse, l’ha detta Franco Pellizotti, gregario di Nibali alla Bahrain-Merida:
Basta questo politicamente corretto! Se dobbiamo pensare solo al fair play andiamo direttamente a Milano…
Perché è così che diventerebbe la corsa se si interpretasse il fair play à la Dumoulin.
Nel frattempo noi ci godiamo questo spettacolo, fatto da uno che cercava di mettere più tempo possibile tra sé e i problemi intestinali di Dumoulin
Menomale che poi, a tarda serata, la maglia rosa abbia ritrattato le sue uscite del più immediato dopotappa:
Oh, and I’m not angry or dissapointed that other teams didn’t really wait!
— Tom Dumoulin (@tom_dumoulin) 23 maggio 2017
Avanti con la prossima puntata 😉